Alla ricerca di senso: l’economia civile, una via verso la felicità
12/11/2023 – ore 15,00
E per finire… una storia d’amore e di economia
Nella bellezza di una terrazza all’aperto viene affrontato un tema di centrale importanza come l’impegno delle società nel contribuire a rendere il contesto in cui operano più a misura d’uomo.
Relatrici: Silvia Vacca e Anna Teresa Iaccheo
Via Moncanino 3, San Mauro T.se (TO)
Famiglia Iaccheo Varrasi
Il tema centrale della giornata è legato all’economia civile e all’impatto positivo che essa può avere nel contribuire alla felicità delle persone. La narrazione si sviluppa partendo dalla figura di Antonio Genovesi, illustre docente del Settecento che ha elaborato – nel suo pensiero economico – l’importanza del giusto mezzo tra “l’amore per sé stessi e l’amore per gli altri, intesi come interesse nel perseguire i propri fini e la propria felicità ed interesse nel perseguire il bene comune”. Partendo quindi dalla sua visione di una società all’interno della quale tutti devono apportare il loro contributo all’elevazione di tutti verso una condizione migliore, viene approfondito il concetto di “azienda civile”, “Stato civile”, e “consumatore civile”.
La giornata si conclude con la narrazione dell’esempio di vita di Maria Gaetana Agnesi, una delle più grandi matematiche di tutti i tempi e la prima donna autrice di un libro di matematica, nonché la prima a ottenere una cattedra universitaria di matematica presso l’Università di Bologna. Tale fervida benefattrice, che dopo aver spaziato tra i saperi più disparati, ha sentito la necessità di cercare un’ulteriore evoluzione di sé stessa dedicandosi ai bisognosi, è stata la precorritrice dell’assistenzialismo promosso in forma embrionale da un’entità statale. Infatti, il Pio Albergo Trivulzio – di cui la Agnesi era stata nominata direttrice – alla morte di quest’ultima, per il ruolo che tale luogo aveva ormai assunto sotto la guida di Maria Gaetana all’interno del contesto sociale Milanese, viene mantenuto dagli imperatori Asburgo che al tempo controllavano Milano, assumendo perciò la connotazione di primo luogo di assistenza a soggetti fragili promosso direttamente da un’amministrazione statale.